29/07/09

Per-riflettere...

Per queste vacanze è assolutamente proibito surgelare la fede Piuttosto eccoti: una barzelletta, un pensiero del Papa e altro …per delle vere vacanze.

Girava, tempo fa, questa simpatica barzelletta.
Un carabiniere tutto contento, prima di partire per le ferie, dice al suo superiore:
- Maresciallo, visto l'approssimarsi dell'estate, mi sono comprato un gommone di otto metri!
- Bravo, ma... che cosa ci devi cancellare con un gommone così lungo?



Ha detto Benedetto XVI°, in occasione dell’inizio dell’anno sacerdotale: "I sacerdoti non dovrebbero mai rassegnarsi a vedere deserti i loro confessionali, né limitarsi a constatare la disaffezione dei fedeli nei riguardi di questo sacramento. Al tempo del Santo Curato, in Francia, la confessione non era né più facile, né più frequente che ai nostri giorni, dato che la tormenta rivoluzionaria aveva soffocato a lungo la pratica religiosa. Ma egli cercò in ogni modo, con la predicazione e con il consiglio persuasivo, di far riscoprire ai suoi parrocchiani il significato e la bellezza della penitenza sacramentale, mostrandola come un’esigenza intima della presenza eucaristica…”.

Anche il cardinale Martini si trova d’accordo, in questo, con papa Joseph Ratzinger, infatti ha scritto di recente: "C'è anche un altro argomento che un prossimo Concilio dovrebbe affrontare: quello del percorso penitenziale della propria vita. La confessione è un sacramento estremamente importante ma ormai esangue. Sono sempre meno le persone che lo praticano, ma soprattutto il suo esercizio è diventato quasi meccanico: si confessa qualche peccato, si ottiene il perdono, si recita qualche preghiera e tutto finisce così, nel nulla o poco più. Bisogna ridare alla confessione una sostanza che sia veramente sacramentale, un percorso di pentimento e un programma di vita, un confronto costante con il proprio confessore, insomma una direzione spirituale".

Ricordo, ancora, un’espressione del santo curato d’Ars, in onore del quale si è appena iniziato l’anno sacerdotale: “Nel fare il bene, non ci sono mai vacanze”.

Allora perché la vita spirituale, per alcuni, va così a rilento specialmente durante le vacanze? Perché durante le vacanze si cancellano tante belle, buone e fruttuose abitudini spirituali?

Forse perché c’è in noi una certa pigrizia spirituale che permette alla fatica fisica di avere il sopravvento sulla volontà, che ci fa dimenticare i pur buoni propositi di non arrendersi mai, di non lasciarsi avvilire dalle delusioni, di non permettere alla noia di atterrarci e soprattutto di non lasciarci schiacciare dal peso dei nostri peccati!

E’ vacanza: ricominciamo a vegliare.

Scrive, infatti, il cardinale John Henry Newman: “Dobbiamo non soltanto credere, ma vegliare; non soltanto amare, ma vegliare; non soltanto obbedire, ma vegliare… Voi sapete cosa significa attendere un amico, attendere che arrivi e vederlo tardare? Sapete cosa significa essere in compagnia di gente che trovate sgradevole e desiderare che il tempo passi e scocchi l’ora in cui potrete riprendere la vostra libertà? Sapete cosa significa essere nell’ansia per una cosa che potrebbe accadere e non accade; o di essere nell’attesa di qualche evento importante che vi fa battere il cuore quando ve lo ricordano e al quale pensate fin dal momento in cui aprite gli occhi? …Vegliare nell’attesa di Cristo è un sentimento di rassomiglianza a questo, per quel tanto che i sentimenti di questo mondo sono in grado di raffigurare quelli dell’altro mondo. Veglia con Cristo chi non perde di vista il passato mentre sta guardando all’avvenire, e completando ciò che il suo Salvatore gli ha acquistato, non dimentica ciò che egli ha sofferto per lui”.

William Shakespeare osservava: “Se tutto l’anno fosse di allegre vacanze, divertirsi sarebbe più noioso del lavorare”.

Perciò nella mia valigia, per le vacanze, metto questo semplice e, allo stesso tempo, impegnativo ed esaltante programma: “Semina un sorriso fin dal mattino, e nel tempo fiorirà un giardino. Semina grani di certa speranza, ci sarà molta esultanza. Semina nella fede e con l’ardore e l’angolo più grigio della tua vita avrà un nuovo colore. Semina parole e fatti d’amore e nel mondo avrà più senso il primato del cuore. Semina entusiasmo e semplicità e sarà facile la felicità. Semina sempre con forza e coraggio e la paura avrà nuovo linguaggio. Semina in pazienza e perseveranza e la terra avrà frutti in abbondanza. Semina gesti di vera dolcezza. perché la violenza genera solo tristezza. Semina dovunque germi di pace e di certo l’urlo di guerra tace. Semina, semina, semina e il bene: crescerà ed ogni seme nuova vita ci darà”. Buone vacanze… a tutti quelli che se le possono permettere!


Don Mimì Fazioli
di don Mimì Fazioli
Trivento (CB), 26/6/2009

Messaggio.del.Padre.Provinciale.per.il.25°.dell'.Alleluia

MESSAGGIO AUGURALE AI RAGAZZI DEL CAMPO ESTIVO DI BORGO

Alleluia…nel cuore 2009

Cari Ragazzi della Parrocchia di Santa Maria,
forse qualcuno di voi mi conosce perché mi ha visto qualche volta celebrare Messa con Padre Giuseppe o Padre Ilario o Padre Agostino e sempre affiancato dal carissimo fra Leo.
Attualmente sono anche il responsabile dei frati agostiniani d’Italia e un po’ faccio da coordinatore.

Ho visto sul blog della Parrocchia che quest’anno festeggiate i 25 anni dei campi scuola estivi e già dal logo “ALLELUIA…NEL CUORE” si capisce che siete contenti di comunicarvi le vostre esperienze di vita e di camminare uniti, insieme a Gesù, come una vera e propria comunità giovanile capace di esprimere la fede cristiana con entusiasmo e creatività.

Non so se vi è venuto mai in mente perché, a differenza delle vostre famiglie che spesso hanno meno tempo per seguirvi in queste esperienze estive, quattro frati si sono messi a vostra totale disposizione. Padre Giuseppe e fra Leo, padre Agostino e Padre Ilario con i suoi acciacchi dovuti all’età, vi fanno quasi da papà ma anche da amici. Essi hanno deciso di offrire la loro vita per avere tempo, parole, capacità di ascoltarvi anche a lungo…insomma di essere a disposizione sempre per aiutarvi a capire la vita perché poi ognuno di voi possa riesprimerla a suo modo, secondo la strada che Dio vi suggerisce.

Voi volete bene a queste quattro persone, anche perché riuscite a capire che dentro di loro vive Gesù; tramite loro Gesù vi parla al cuore e qualche volta vi corregge quando vede che prendete un’altra strada. Come fanno questi quattro vostri amici a vivere insieme? Come riescono a stare uniti per tanti anni e ad essere sempre accanto a voi come fratelli più grandi?

Essi hanno un metodo di vita che li aiuta a rimanere insieme e a volersi bene. Un metodo che in qualche maniera potreste seguire un giorno anche voi, se capite che Dio vi sollecita a diventare giovani che cantano l’Alleluia per dare pace e gioia e speranza ad altri giovani in difficoltà o in crisi con se stessi e il mondo intero.
Questo metodo è anche semplice e può essere copiato anche da voi: ogni giorno essi al mattino si ritrovano insieme per pregare in Chiesa, anche un po’ più a lungo di come fanno le persone che vengono in chiesa. Poi, ognuno, nella mattinata, si mette al suo lavoro che è sempre quello di ascoltare la gente che non trova mai nessuno a cui confidare i propri problemi oppure legge per capire come va il mondo o va a casa di qualche persona malata o sola, per parlare di Gesù o per ascoltarla con pazienza. A pranzo poi si ritrovano a mangiare insieme, ma prima pregano insieme. Nel pomeriggio, ognuno continua il proprio lavoro ma sempre per essere a fianco di ogni persona, proprio come faceva Gesù che, intorno a sé, aveva tanta gente che lo stimava e che capiva che dalle sue parole scaturiva la voglia di amare sempre di più Dio e gli altri. Il momento forte che unisce questi vostri Fratelli è l’Eucaristia, la Messa, celebrata insieme alla gente. E’ il momento forte che unisce tante persone diverse e che, unite dalla stessa fede in Dio e dalla stessa voglia di volersi bene e di aiutarsi, proprio dall’Eucaristia ricevono la capacità di vivere con Dio e il coraggio.
Il mio augurio al vostro Gruppo e ai vostri carissimi Frati è che possiate sempre camminare uniti con gioia e portare frutti di sincera amicizia, di gioia e di crescita capace di far cantare a tutti l’ALLELUIA di Gesù Risorto che ci ama uno per uno.
Auguri e buon Campo estivo.
Padre Gianfranco Casagrande, superiore degli Agostiniani d’Italia

Messaggio.di.fr.Marco

Credo che se Gesù fosse nato circa duemila anni dopo, e che se invece di nascere a Nazareth, fosse nato al Borgo, certamente avrebbe partecipato all'Alleluia. Però forse è presente...voi che ne dite?

Non è necessario fare migliaia di chilometri per fare una grande vacanza, per vivere un esperienza importante, è necessario stare insieme alle persone che si vogliono bene, o almeno che lo desiderano e si impegnano a realizzare il desiderio.

Diceva un maestro di spiritualità dei nostri tempi: “è durante il tempo libero, che si vede dove tende il vostro cuore”, e se voi avete scelto l'Alleluia, io penso proprio che siete dei ragazzi in gamba, che desiderano volersi bene.

Vi ringrazio di cuore di avermi dato la possibilità di partecipare, nell'estate del 2008, a questo grande evento che si ripete da 25 anni, ognuno di voi è unico e insostituibile.

Vi ricordo con affetto,
fra Marco.

Messaggio-di-fr-Giuseppe

Alleluia!
Ciao a tutti! Sono fra Giuseppe, quello che ogni mattina l’anno scorso durante il campo estivo, interrompeva il vostro sonno facendovi cantare: “Buongiorno, Buongiorno a te” … comunque non so se vi ricordate, io sicuramente mi ricordo di ciascuno di voi, e vi continuo a portare nel mio cuore come porto nel cuore l’esperienza straordinaria del Campo “Allelluia”. A proposito di questo, in occasione del 25° anniversario del campo, fra Leo, mi ha chiesto di scrivere due righe circa la mia esperienza vissuta nel campo … e questo tenterò di fare.
Innanzitutto quando pensavo, cosa scrivervi, mi veniva in mente il fatto che ogni volta che si celebra un anniversario, facciamo memoria di qualcosa che abbiamo vissuto e ne siamo stati protagonisti. Se ci avete fatto mai caso, tutta la nostra vita cristiana è un fare memoria, che non è un semplice ricordare un fatto passato che non ha nulla da dire alla nostra vita, ma è un rivivere quello che Dio ha compiuto e sta compiendo nella nostra vita, ovvero una grande storia d’amore, che ogni anno si realizza in maniera diversa e sempre nuova con ciascuno di voi. Ecco perché a volte vi capita di dire: “l’anno scorso il campo era diverso”, non è che il campo era diverso, se tu che sei diverso, ovvero sei cresciuto e per questo non puoi ritrovare le stesse esperienze degli anni passati ed proprio in questa diversità che Dio ti vuole incontrare, come? tu dirai, attraverso i tuoi educatori, i momenti di preghiera, di riflessione, di condivisione, di gioco. Tutti questi sono momenti preziosi, che non bisogna lasciarsi sfuggire, perché proprio lì, Dio ha qualcosa di veramente e straordinariamente importante da dire alla tua vita, proprio perché tu sei straordinariamente importante ai suoi occhi. Per questo ciò che fa veramente straordinario il campo “Alleluia” è la presenza di ciascuno di voi, attraverso cui Dio si rende presente per realizzare cose grandi nella vostra vita.
Bene, tanti sono i ricordi che attraversano la mia mente, i vostri volti, il vostro divertentissimo umorismo toscano, le vostre acrobazie nei balli, le giocate a carte, ma soprattutto la vostra gioia di vivere che si legge a mille chilometri di distanza nei vostri occhi. Mi raccomando, conservate tutto questo e il resto come dice Gesù, vi sarà dato.
Naturalmente non mi sono mica dimenticato degli educatori ed animatori che davvero, posso dirlo, mettono il cuore in quello che fanno, a loro va un “GRAZIE” particolare per la missione che svolgono … Siate sempre TESTIMONI!
Un ultimo ricordo va alle MITICHE E STRAORDINARIE cuoche, che non lasciano mai il pancino vuoto, anzi, come delle mamme vi viziano … ma va bene così!
Bene tutto questo è possibile grazie al Buon Dio, che vi ha donato uno STRAORDINARIO parroco e un FANTASTICO organizzatore, come fra Leo, che spende tutto se stesso per ciascuno di voi.
Mi dispiace di non poter essere con voi quest’anno per festeggiare questo anniversario, ma adesso mi trovo in Spagna, nella splendida Madrid per studiare la lingua e per questo anche se non sono fisicamente presente, mi unisco a voi nella preghiera, ringraziando il Signore per tutto quello che ha realizzato in questi venticinque anni nel Campo “Alleluia” e chiedendogli di continuare ha posare il suo sguardo su questo “campo”, perché ogni volta che verrete potrete sentirvi amati da Lui.
Come dicono al telegiornale: Da Madrid è tutto, passo la linea alla regione toscana, dove in questi giorni si sta svolgendo il grande memoriale dell’opera che Dio ha compiuto in venticinque anni nel Campo “Alleluia”

Un Abbraccio e un saluto affettuoso a tutti!

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S. Maria in Selva