29/12/11

Meditando S.Agostino!!!!


Le opere di Dio sono nel suo Verbo. La creazione e tutto quello che dalla creazione si sviluppa, era già nel Verbo....
Se non fosse nel Verbo, nemmeno esisterebbe. Come in te: qualunque cosa fai, se prima non fosse nel tuo pensiero, non serebbe nemmeno nella realtà.
E' detto nel Vangelo: "Quel che fu fatto in Lui era già vita!" Già esisteva, dunque, quel che fu fatto;ma nel Verbo!
Le opere di Dio ivi erano prima che fossero. Il Verbo era; il Verbo era Dio presso Dio; era il Figlio di Dio. Il Verbo: nel quale sono tutte le cose che saranno; nel quale non verranno meno tutte le cose che sono passate.
Opere di Dio nel Verbo di Dio Figlio...unigenito di Dio!!!!

(comm. Salmo 44,6)

RIFLESSIONI!

Quanto sei profondo caro S. Agostino...e quanto mi fai riflettere quando ti leggo....non certo senza qualche difficoltà, perchè per seguirti bene, bisogna chiedere aiuto allo Spirito Santo che ci illumini!
Tu si che eri illuminato, se sei arrivato a dire queste cose!!!! Certo...in Dio Padre
esisteva il Figlio, perchè era il Suo Verbo e tramite Lui e per Lui ha progettato tutta la creazione e quel che cresce ed esiste in essa. E quali meraviglie possiamo ammirare noi con tutti i doni che ci hanno voluto da sempre donare! Sono talmente tanti che se non siamo ben attenti...quanti ce ne sfuggono! Perdersi un'alba o un tramonto....la fioritura in primavera....e tutta la bellezza delle altre stagioni....o un meraviglioso cielo stellato....o la nascita di una nuova vita; senza parlare poi dei frutti, fiori, piante , uccelli, pesci, mari e monti....
Ed ecco il mistero: tu dici che già tutto questo esisteva....nel Verbo...nel Pensiero Intimo del Padre....e tutto quel che è stato fatto, quel che è, e quel che sarà in futuro...sono nel Verbo per volere del Padre Suo e nostro!!!
E un paragone mi viene: quando noi vogliamo fare qualche cosa, grande o piccola che sia, che facciamo? La pensiamo...la immaginiamo...e quasi la vediamo come la vogliamo...Ebbene, perchè meravigliarsi che Dio, nel,e con Suo Verbo, già avesse progettato il tutto per poi poterlo eseguire tale quale?...E VIDE CHE TUTTO ERA COSA ASSAI BUONA!!!!!

28/12/11

Va dillo a Gesù...




Da Un vecchio santino trovato nel cassetto della mia nonna da condividere con voi...

In una notte come tante Rns 2011.wmv



"La vita spirituale è simile a una terra nella quale dovete
sotterrarvi per crescere. Fino ad allora, somiglierete al
seme che è rimasto nel granaio. In questo granaio, ovviamente, il
seme è tranquillo, non subisce né la pioggia né il vento né
la grandine, ma ben presto marcirà o sarà rosicchiato dai topi,
il che è anche peggio. Invece, il seme che viene interrato deve
subire le intemperie, però germoglia e dà frutto, quindi è
utile. Abbracciando la vita spirituale, non sarete al riparo: dovrete
affrontare il vento e gli uragani, ma troverete anche delle
condizioni che vi permetteranno di crescere e dare frutti
all’umanità. Non è forse preferibile essere esposti alle
intemperie ma crescere, piuttosto che essere mangiati dai topi e
dalla muffa? Con la vita spirituale, è vero, dovrete subire
delle prove che un’esistenza puramente materialista vi avrebbe
risparmiato, ma ciò non deve turbarvi: continuate ad avanzare su
questa via che vi conduce alla scoperta di Dio! "
(by Paola)

22/12/11

RELAZIONE TECNICA SULL’INTERVENTO DI RESTAURO


CHIESA DI S. MARIA IN SELVA, BORGO A BUGGIANO, (PISTOIA)

RELAZIONE TECNICA SULL’INTERVENTO DI RESTAURO CONSERVATIVO

ESEGUITO NELL’ABSIDE .


DESCRIZIONE

La Chiesa è a navata unica; in stile di transizione tra il romanico e il gotico, è costituita da un impianto interno radicalmente modificato nei secoli XVII e XVIII.

L’interno è caratterizzato da una copertura a volte interamente dipinta come le pareti.

Il catino absidale, come l'intera copertura della Chiesa, è costituito da una volta a crociera suddivisa in quattro spicchi da costoloni in muratura; questi si uniscono al vertice in una "chiave di volta" raffigurante un agnello, simbolo di Cristo.

La parete di fondo racchiude al centro un arco ribassato che incornicia un Crocifisso ligneo. L'abside, come il resto della Chiesa, presenta i segni dei rimaneggiamenti antichi e recenti.

Le superfici, riccamente decorate nel Settecento, sono state ricoperte da varie mani di tinteggiature (due strati di colore grigio e uno più esterno beige) al di sotto delle quali si intuiscono numerose perdite dell'intonaco, fratture, fessurazioni e reintegrazioni in gesso o in malta cementizia.

Durante i saggi di scopritura, eseguiti sia chimicamente che meccanicamente, è stato possibile evidenziare l'esistenza di due cicli decorativi: uno più antico, a fresco, probabilmente coevo al primo ciclo pittorico eseguito nel '400, con decori lineari (fasce colorate che incorniciano un fondo chiaro); e uno più tardo, settecentesco, con colori stesi a secco, quindi soggetti a forte polverizzazione. Il decoro settecentesco è molto più ricco rispetto all'altro: girali di foglie e fiori su fondo ocra. Purtoppo questo ciclo pittorico è scomparso quasi completamente per varie concause che hanno contribuito al suo degrado. Una prima causa di deterioramento è dovuta principalmente all'azione esercitata dagli strati soprastanti: essi, infatti, essendo molto spessi e tenacemente ancorati al supporto, fungono da "adesivo" per lo strato sottostante che, molto più sottile e debole, tende ad aderire a quest'ultimo piuttosto che al supporto murario. In secondo luogo vi sono le tensioni esercitate sulle volte e sulle pareti dalle modifiche che l'edificio ha subito nel corso dei secoli. Non ultimi vi sono i rimaneggiamenti recenti e le reintegrazioni con materiali inidonei, pertanto la perdita del film pittorico è quasi totale.

RESTAURO

L'intervento previsto, ed eseguito secondo le indicazioni dei Funzionari Responsabili della Soprintendenza, mira al pieno recupero delle superfici dell'abside, evitando di ricostruire il decoro delle volte, che risulterebbe per la maggior parte inventato.

Sono state eseguite tutte le operazioni necessarie, dalla pulitura al consolidamento, dalla stuccatura alla reintegrazione pittorica con leggere velature.

Lo spesso strato di tinteggiatura è stato ammorbidito chimicamente, con solventi idonei, e rimosso meccanicamente, a tampone e a bisturi. Si è provveduto alla rimozione delle vecchie reintegrazioni cementizie e dei numerosi chiodi e ganci inutili.

E’ stato eseguito il consolidamento profondo delle porzioni d'intonaco in via di distacco, mediante iniezioni di malta apposita, e quello superficiale della pellicola pittorica.

Le fratture sono state stuccate e le lacune dell’intonaco ricostruite con impasto a base di calce e sabbia opportunamente miscelato per ottenere un intonaco simile all'originale.

Il ritocco pittorico dei motivi decorativi ancora leggibili è stato eseguito mediante leggere velature con colori a base di calce.

L'intervento è ancora in corso, ma attualmente i lavori si sono interrotti e i ponteggi sono stati smontati in occasione delle festività natalizie.


Restauratrice:Lidia Gallucci e Rosanna


20/12/11

L'ANNUNCIO



Giustamente perciò i Profeti hanno preannunciato la sua futura nascita, mentre i cieli e gli angeli lo hanno annunciato già nato. Colui che sostiene il mondo intero giaceva in una mangiatoia: era un bambino ed era il Verbo. Il grembo di una sola donna portava colui che i cieli non possono contenere. Maria sorreggeva il nostro re, portava colui nel quale siamo, allattava colui che è il nostro pane. O grande debolezza e mirabile umiltà, nella quale si nascose totalmente la divinità! Sorreggeva con la sua potenza la madre dalla quale dipendeva in quanto bambino, nutriva di verità colei dal cui seno succhiava. Ci riempia dei suoi doni colui che non disdegnò nemmeno di iniziare la vita umana come noi; ci faccia diventare figli di Dio colui che per noi volle diventare figlio dell'uomo.
S. Agostino, Disc 184, 3.3

19/12/11

Chiara Luce - Dio mi ama

Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te.
(Confess. 1, 1, 1) S:Agostino

Il Papa in visita al carcere di Rebibbia: Le parole del Pontefice.



Egli ci riconcilia con Dio per mezzo del suo sacrificio di pace, rimanendo egli tutt'uno con Dio a cui si offriva, facendo tutt'uno in sé coloro per i quali l'offriva, tutt'uno essendo lui che offriva con ciò che offriva. (De Trin. 4, 14, 19)

Il Papa in visita al carcere di Rebibbia: il Papa risponde alle domande...



Beatus qui amat te et amicum in te et inimicum propter te. Solus enim nullum carum amittit cui omnes in illo cari sunt, qui non amittitur.
Beato chi ama te e l'amico in te e il nemico per te. Non perde nessuna persona cara solo colui al quale sono tutti cari nell'unico che non si può perdere, te. (Confess. 4, 9, 14)

18/12/11

In attesa del Natale...gioia e allegria...a S. Maria!!!!


Grande giornata ieri a S. Maria,perchè dopo il catechismo e la S. Messa, per scambiarci gli auguri Natalizi, con i ragazzi ci siamo riuniti nel salone per una buona merenda a base di panettone e pandoro...e poi super tombolata e tanti premi, preparata dal " grande" p. Nilo, che con gran ingegno e allegria contagiosa, ha intrattenuto ragazzi e genitori per quasi 2 ore. Come intermezzo, e con gran sorpresa, è arrivato babbo Natale e le sue 2 "vallette" destando in tutti i grandi, ricordi di spensierata gioventù, e nei ragazzi tanta euforia!!! Veramente è risultato un saluto per le vacanze molto simpatico che è piaciuto a tutti. Auguriamoci che l'attesa del Natale non sia solo di giochi, regali, luci e goloserie....ma che in tutti sia viva l'attesa del Bambinello Gesù disceso dal cielo per diventare nostro fratello!!!
AUGURI, PACE E TANTA SERENITà!!!!!

16/12/11

13/12/11

12/12/11

L'Altare Attuale Dopo il Restauro

Il 5 Dicembre 2011 è stato liberato il presbiterio dal ponteggio anche se il restauro non ha giunto il termine per motivo natalizio; e momentaneamente tutti fedeli dopo aver visto l'impressa del restauro sono remasti impressionati per la bellezza da godere e ammirare, ma dietro di questo c'è l'insieme di tutti fedeli delle loro propria generosità. Un motivo in più di ringraziare tutti e augurare tutti un Buon Santo Natale!!!! ormai vicino.


08/12/11

E PASSERO' QUEL FIUME (CAMMINO DI SANTITA')


Ed eccoti, sei qui 80, ci liberi dai nostri errori miserabili e ci metti sulla tua strada 81e consoli e dici: "Correte 82, io vi reggerò 83, io vi condurrò al traguardo e là ancora io vi reggerò".
(S.Agostino Confessioni libro 6, 16)

05/12/11

All About Us "Tutta riguarda a Noi"



Una lettura che abbiamo trascorso quest'anno, la guerra, la fame, alluvione, siccità, nonostante ciò dell'egoismo degli uomini nel mondo Dio non ha smesso di esistere sta sempre in mezzo a noi e ci ha fatto godere ancora la bellezza del creato nei piccoli e nella gioia del natale...chi ci separerà dall'amore di Dio?....

La lettera di Dio per voi suoi figli



Salmo 139,1-3:"Signore tu mi scruti e mi conosci,
Tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo,"

04/12/11

02/12/11

Meditando S.Agostino!!!!


Come si fa presto a dire: Dio è amore! Sì, l'espressione è breve: se conti è una sola frase; ma se pesi, quanto è poderosa! Dio è amore,...chi sta nell'amore sta in Dio, e Dio in lui. Abbi la tua dimora in Dio e Dio starà in te. Resta in te Dio per tenerti in sè; resti tu in Dio per non cadere!!!
Ecco, Signore, che tu mi ecciti ad amarti. E potrei io amarti, se tu per primo non mi avessi amato? Se fui pigro ad amare, deh! ch'io non sia pigro nel corrispondere al tuo amore. Tu fosti primo ad amarmi..e neppure dopo questo sono disposto ad amarti!
Mi amasti benchè iniquo, ma distruggendo la mia iniquità; mi amasti benchè iniquo, ma non mi hai chiamato alla Chiesa perchè continuassi a commettere l'iniquità.
Mi amasti infermo, ma venisti a visitarmi per guarirmi. Da ciò si rese manifesta la tua carità verso di me, perchè venisti in questo mondo, affinchè per te io abbia la vita! Non voglio essere solo a magnificarti, non voglio essere solo ad amarti; non voglio essere solo ad abbracciarti: chè abbracciandoti io, non mancherà ad altri ove porre le sue braccia..... Vergogna per me, se dovessi portarti un amore invidioso!...Trarrò in amore i miei congiunti e tutti quelli di casa mia.....Anzi, trarrò quanti posso, per via di esortazioni, di preghiere, di discorsi,di ragionamenti, accompagnati da mansuetudine e amabilità. Sì li trarrò ad amarti, sicchè magnificandoti essi pure, siamo nel magnificarti tutti uniti!!!!!

( In Ps 33,II,7 )

Gli Agostiniani Nel Mondo "We Are the World"



Questo video ci fa conoscere un pò la realtà agostiniana nel mondo sia nella parrocchia, dei giovani, nella missione, nella vita contemplativa e attiva, dove il patrimonio unico è l'insegnamento di S. Agostino soprattutto nella comunione di vita comune...

29/11/11

La nostra gara ATLETICA

Per vincere la corona dei santi, l'uomo si affidi al Verbo come allenatore e al Cristo come direttore di gara.

Cibo e bevanda a lui prescritti siano il Nuovo Testamento del Signore, come esercizi ginnici abbia i Comandamenti, come decoro e ornamento le buone disposizioni: la carità, la fede, la speranza, la conoscenza della verità, la moderazione, la mitezza, la misericordia, la dignità,.... affinchè quando l'ultima tromba dia il segnale della fine della "corsa" e della dipartita....per così dire...dallo stadio della vita, egli si presenti da vincitore, con la coscienza tranquilla, davanti al giudice, per essere riconosciuto degno della patria lassù, nella quale farà il suo ingresso incoronata tra l'approvazione degli angeli!!!!
Da: Maria Rosa Colombini


28/11/11

Gesù e la samaritana



Il canto della lode

Accetta l'olocausto delle mie confessioni dalla mano della mia lingua, formata e sollecitata da te alla confessione del tuo nome. Risana tutte le mie ossa, e ti dicano: "Signore, chi simile a te?". Chi a te si confessa non ti rende nota la sua intima storia, poiché un cuore chiuso non esclude da sé il tuo occhio, né la durezza degli uomini respinge la tua mano, bensì tu la stemperi a tuo piacere, con la pietà o la punizione; e nessuno si sottrae al tuo calore. La mia anima ti lodi per amarti, ti confessi gli atti della tua commiserazione per lodarti. L'intero tuo creato non interrompa mai il canto delle tue lodi: né gli spiriti tutti attraverso la bocca rivolta verso di te, né gli esseri animati e gli esseri materiali, attraverso la bocca di chi li contempla. Così la nostra anima, sollevandosi dalla sua debolezza e appoggiandosi alle tue creature, trapassa fino a te, loro mirabile creatore. E 11 ha ristoro e vigore vero (5, 1, 1).

Attività Parrocchiale



Correzione: Non era il maestro della banda che ha fatto il 25° ma c'era un 25° con la presenza dei membri della banda che dopo la messa hanno dato una breve presentazione nel chiostro della Chiesa (scusate di non poter fare la correzione sul video presentazione)

Consiglio Pastorale

La Mia Anima Canta

26/11/11

"Adeste Fideles"



Buon Cammino di Avvento!!!!!

Meditando con S. Agostino!!!!!


Cantiamo qui l'alleluia, mentre siamo ancora privi di sicurezza, per poterlo cantare un giorno lassù, armai sicuri. Perchè qui siamo nell'ansia e nell' incertezza. E non vorresti che io sia nell'ansia quando leggo.....Non è forse una tentazione la vita dell'uomo sulla terra? Pretendi che io non stia in ansia quando mi viene detto ancora....: "Vegliate e pregate, per non cadere in tentazione"? Non vuoi che mi senta malsicuro, quando la tentazione è così frequente, che la stessa preghiera ci fa ripetere :" Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori"?
Tutti i giorni la stessa preghiera e tutti i giorni siamo debitori!!!! Vuoi che resti tranquillo quando tutti i giorni devo domandare perdono dei peccati e aiuto nei pericoli? Infatti, dopo aver detto per i peccati passati: "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo ai nostri debitori....",subito, per i pericoli futuri, debbo aggiungere :" E non ci indurre in tentazione!"
E anche il popolo, come può sentirsi sicuro, quando grida con me: "Liberaci dal male? " E tuttavia, o fratelli, pur trovandoci ancora in questa penosa situazione, cantiamo l'alleluia a Dio che è buono, che ci libera da ogni male.
Anche quaggiù tra i pericoli e le tentazioni, si canti dagli altri e da noi l'alleluia. "Dio infatti è fedele; e non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze." Perciò anche quaggiù cantiamo l'alleluia! L'uomo è ancora colpevole, ma Dio è fedele. Non dice:" Non permetterà che siate tentati.....bensì....non permetterà che siate tentati oltre le vostre forze, ma con la tentazione vi darà anche la via d'uscita e la forza per sopportarla."
Sei entrato nella tentazione, ma Dio ti darà anche il modo di uscirne, perchè tu non abbia a soccombere alla tentazione stessa: perchè, come il vaso del vasaio, tu venga modellato con la predicazione e consolidato con il fuoco della tribolazione. Ma quando vi entri, pensa che ne uscirai, "perchè Dio è fedele". Il Signore ti proteggerà da ogni male...veglierà su di te quando entri e quando esci.
Ma quando questo corpo sarà diventato immortale e incorruttibile, allora cesserà anche ogni tentazione, perchè..."il corpo è morto". Ma..."lo Spirito è vita"...Perchè?..."A causa della giustificazione"...Abbandoneremo dunque come morto il corpo?...No, anzi ascolta: "Se lo Spirito di colui che ha risuscitato Cristo dai morti abita in voi, colui che ha risuscitato Cristo dai morti, darà la vita anche ai vostri corpi mortali"...Ora infatti il nostro corpo è nella condizione terrestre, mentre allora sarà in quella celeste.! O felice quell'alleluia cantato lassù! O alleluia di sicurezza e di pace!!!!! Là nessuno ci sarà nemico, là non perderemo mai nessun amico. Ivi risuoneranno le lodi di Dio. Certo risuonano anche ora qui. Quì però nell'ansia, mentre lassù nella tranquillità. Qui cantiamo da morituri, lassù da immortali. Qui nella speranza, lassù nella realtà. Qui da esuli e pellegrini, lassù nella patria. Cantiamo pure ora,non tanto per goderci il riposo, quanto per sollevarci dalla fatica. Cantiamo da viandanti. Canta...ma cammina. Canta per alleviare le asprezze della marcia, ma cantando non indulgere nella pigrizia. Canta e cammina. Che significa camminare? Andare avanti nel bene,progredire nella santità. Vi sono infatti, secondo l' Apostolo, alcuni che progrediscono sì, ma nel male. Se progredisci è segno che cammini, ma devi camminare nel bene, devi avanzare nella retta fede, devi progredire nella santità. CANTA E CAMMINA!!!!!!!

22/11/11

P. Ilario Compleanno

Con grande gioia abbiamo celebrato oggi il compleanno di p. Ilario del
suo 85°essimo tutta la sua vita spesa per il Signore servendosi i fratelli
grande la misericordia di Dio....

11/11/11

S. Nicola da Tolentino

Avere Figli è una potenza della natura

Aspettano il 20esimo figlio

I Duggar, due coniugi cristiani tradizionalisti dell'Arkansas, hanno lasciato la pianificazione della loro famiglia a Dio e ora aspettano il loro 20esimo figlio

Una coppia americana dell’Arkansas sta attendendo il 20esimo figlio. Tre mesi e mezzo fa la madre è rimasta incinta all’età di 45 anni, dopo avere già partorito per 19 volte. I due si chiamano Michelle e Jim Bob Duggar e di recente hanno raccontato la loro storia al programma Today della MSNBC. Michelle Duggar ha confidato: “Non pensavo che Dio ci avrebbe dato un altro figlio, e Gli siamo semplicemente riconoscenti”.

I Duggar del resto, entrambi cristiani tradizionalisti, hanno sempre detto di lasciare la pianificazione della loro famiglia nientemeno che a Dio, evitando qualsiasi forma di controllo delle nascite. L’ultima gravidanza di Michelle Duggar è stata piena di difficoltà: la donna soffriva di problemi alla cistifellea e di ipertensione. Per salvare la vita alla piccola Josie, la figlia più piccola dei Duggar, i medici l’hanno fatta nascere prematura. Il suo peso era di 624 grammi, e ha dovuto affrontare una serie di gravi problemi di salute inclusa una perforazione all’intestino. Alla fine però Josie è potuta tornare a casa con il resto della famiglia, e ora è una bambina sana che a dicembre festeggerà il suo secondo compleanno.

I Duggar riescono a vivere con uno stipendio annuo di 25mila dollari, grazie a una ditta che vende auto usate e alla proprietà di un capannone che hanno affittato a un’industria. La famiglia abita a Springdale Ark, nell’Arkansas, e i figli hanno un’età compresa tra i 23 anni e i 23 mesi. I loro nomi iniziano tutti per la lettera J: Joshua, Jana, John-David, Jill, Jessa, Jinger, Joseph, Josiah, Joy-Anna, Jedidiah, Jeremiah, Jason, James, Justin, Jackson, Johannah, Jennifer, Jordyn-Grace e Josie.



05/11/11

Preghiera Per la Città di Genova



Includiamo nella nostra preghiera soprattutto per i nostri fratelli e sorelle colpiti dall'alluvione nella città di Genova... che il Signore consola i loro cuori e che noi tutti ci sentiamo vicini a loro; come sostegno morale, spirituale, e materiale....

27/10/11

Padre Marco Morasca Missionario Agostiniano in Perù "Apurimac"



IL 24 Ottobre 2011 il nostro missionario in Perù p. Marco Morasca ha presentato il suo libro raccontando tutta la sua avventura di fede nella missione ...se qualcuno vuole acquistare il suo libro al favore della missione potete rivolgersi al parroco ....p. Giuseppe Romani

oooooooooooo

Oltre di questo abbiamo anche il libro della Beata Veronica agostiniana suora che ha portata la sua vita alla beatitudine.... a chi lo vuole è tutto gratuito (Abbiamo una 10 in disposizioni)







21/10/11

Che ti ami fortissimamente "S.Agostino"



Che tu mi riesca più dolce di tutte le attrazioni dietro a cui correvo; che io ti ami fortissimamente e stringa con tutto il mio intimo essere la tua mano; che tu mi scampi da ogni tentazione fino alla fine! Ecco, non sei tu, Signore, il mio re e il mio Dio ? Al tuo servizio sia rivolto quanto di utile imparai da fanciullo, sia rivolta la mia capacità di parlare e scrivere e leggere e computare (1, 15, 24).S.Agostino

11/10/11

S. Agostino- La Genesi...alla lettera!





.....Un albero, trascurarne la coltivazione; un corpo umano, non apprestagli la medicina; un'anima, non procurarle l'alimento della Conoscenza; e ...ciò che un albero è un umore senza forza, per il corpo ciò che è un cibo velenoso, per l'anima è il persuaderla di una morale ingiusta!!!!
Dio sopra tutte queste cose, Egli che tutto crea e tutto regge; Egli che è buono e fa buona la natura; Egli che è giusto e ordina tutte le volontà. Ecco cosa significa: Dio mise l'uomo nel giardino perchè lo lavorasse; perchè vi esercitasse l'agricoltura. Non un lavoro servile; ma un'intelligente opera di volontà. Cosa più innocente che occuparsi di un lavoro come questo? ...cosa più nobile e realizzante, se uno la esercita con sapiente prudenza?
Cosa c'è di più meraviglioso di questo spettacolo della terra: poter quasi colloquiare con queste creature del regno vegetale! Seminare un granello...trapiantare un germoglio...traferire un alberello in altra parte della vigna....incidere un innesto e poi quasi interrogare: " Ma che forza c'è in te, o germoglio...che forza c'è in te o radice...cosa può o non può questo innato vigore???E si è costretti a riflettere sulla invisibile potenza dell'energia creativa nascosta nei semi;e quanto conti, su quella, la diligente cura dell'agricoltore; e concludere, che nè chi pianta è qualcuno, nè chi irriga, ma Dio che dirige questa crescita; perchè dietro il lavoro dell'uomo sta la mano invisibile di Dio, che tutto crea, tutto dirige, tutto ordina, su tutto presiede!!!!!!

09/10/11

Buon Compleanno Maria Rosa


Il Blog di Santa Maria in selva e soprattutto la comunità agostiniana con grande onore ti auguriamo una calorosa auguri di Buon compleanno in segno di gratitudine che nella tua collaborazione nel contribuire tanti riflessioni e commenti nel Blog che diventa più ricco di messaggio e di immagini come segno di condivisioni evangelica...grazie e di nuovo tanti auguri...

05/10/11

Rincontrarsi dopo le vacanze!!!!








Le vacanze sono ormai finite per tutti, e allora cosa c'è di meglio per rivederci e raccontarci...che una belle tavolata in allegria?....Detto....fatto!!!!
La domenica 25 settembre, tutti i catechisti-ste- ci siamo riuniti in convento con i nostri cari frati; anzitutto alle 10,30, attorno alla Mensa del Signore per ringraziare di essere tutti presenti, nonostante i nostri viaggi e spostamenti, tutti ritornati sani e salvi!!!Poi in cucina dove abbiamo collaborato insieme a preparare il pranzetto che ci ha visto intorno a una bella tavolata felici e contenti. E visto la bella riuscita del raduno nostro, abbiamo organizzato per la domenica 2 ottobre, un bel raduno per i ragazzi del "dopo Cresima"..e così ci siamo rincontrati con i nostri ragazzi, prima alla S. Messa , poi a tavola con gran scorpacciata e gioia per loro, di patatine fritte a richiesta....e dolci a non finire!!! riuscendo proprio benissimo; la giornata è finita sul prato a giocare. Due giornate da ripetere...e lo faremo!!!
Promesso!!!!!

29/09/11

XXV Congresso Eucaristico Nazionale Ancona


SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE fino al momento in cui è pronunciato

confronta con testo pronunciato ANCONA - Cantiere Navale - 11.09.2011

Concelebrazione Eucaristica a Chiusura del XXV Congresso Eucaristico Nazionale

Omelia del Santo Padre (Testo originale)

Carissimi fratelli e sorelle!

Sei anni fa, il primo viaggio apostolico in Italia del mio pontificato mi condusse a Bari, per il 24° Congresso Eucaristico Nazionale. Oggi sono venuto a concludere solennemente il 25°, qui ad Ancona. Ringrazio il Signore per questi intensi momenti ecclesiali che rafforzano il nostro amore all’Eucaristia e ci vedono uniti attorno all’Eucaristia! Bari e Ancona, due città affacciate sul mare Adriatico; due città ricche di storia e di vita cristiana; due città aperte all’Oriente, alla sua cultura e alla sua spiritualità; due città che i temi dei Congressi Eucaristici hanno contribuito ad avvicinare: a Bari abbiamo fatto memoria di come “senza la Domenica non possiamo vivere”; oggi il nostro ritrovarci è all’insegna dell’“Eucaristia per la vita quotidiana”. Prima di offrivi qualche pensiero, vorrei ringraziarvi per questa vostra corale partecipazione: in voi abbraccio spiritualmente tutta la Chiesa che è in Italia. Rivolgo un saluto riconoscente al Presidente della Conferenza Episcopale, Cardinale Angelo Bagnasco, per le cordiali parole che mi ha rivolto anche a nome di tutti voi; al mio Legato a questo Congresso, Cardinale Giovanni Battista Re; all’Arcivescovo di Ancona-Osimo, Mons. Edoardo Menichelli, ai Vescovi della Metropolìa, delle Marche e a quelli convenuti numerosi da ogni parte del Paese. Insieme con loro, saluto i sacerdoti, i diaconi, i consacrati e le consacrate, e i fedeli laici, fra i quali vedo molte famiglie e molti giovani. La mia gratitudine va anche alle Autorità civili e militari e a quanti, a vario titolo, hanno contribuito al buon esito di questo evento. “Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?” (Gv 6,60). Davanti al discorso di Gesù sul pane della vita, nella Sinagoga di Cafarnao, la reazione dei discepoli, molti dei quali abbandonarono Gesù, non è molto lontana dalle nostre resistenze davanti al dono totale che Egli fa di se stesso. Perché accogliere veramente questo dono vuol dire perdere se stessi, lasciarsi coinvolgere e trasformare, fino a vivere di Lui, come ci ha ricordato l’apostolo Paolo nella seconda Lettura: “Se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo dunque del Signore” (Rm 14,8). “Questa parola è dura!”; è dura perché spesso confondiamo la libertà con l’assenza di vincoli, con la convinzione di poter fare da soli, senza Dio, visto come un limite alla libertà. E’ questa un’illusione che non tarda a volgersi in delusione, generando inquietudine e paura e portando, paradossalmente, a rimpiangere le catene del passato: “Fossimo morti per mano del Signore nella terra d’Egitto…” – dicevano gli ebrei nel deserto (Es 16,3), come abbiamo ascoltato. In realtà, solo nell’apertura a Dio, nell’accoglienza del suo dono, diventiamo veramente liberi, liberi dalla schiavitù del peccato che sfigura il volto dell’uomo e capaci di servire al vero bene dei fratelli. “Questa parola è dura!”; è dura perché l’uomo cade spesso nell’illusione di poter “trasformare le pietre in pane”. Dopo aver messo da parte Dio, o averlo tollerato come una scelta privata che non deve interferire con la vita pubblica, certe ideologie hanno puntato a organizzare la società con la forza del potere e dell’economia. La storia ci dimostra, drammaticamente, come l’obiettivo di assicurare a tutti sviluppo, benessere materiale e pace prescindendo da Dio e dalla sua rivelazione si sia risolto in un dare agli uomini pietre al posto del pane. Il pane, cari fratelli e sorelle, è “frutto del lavoro dell’uomo”, e in questa verità è racchiusa tutta la responsabilità affidata alle nostre mani e alla nostra ingegnosità; ma il pane è anche, e prima ancora, “frutto della terra”, che riceve dall’alto sole e pioggia: è dono da chiedere, che ci toglie ogni superbia e ci fa invocare con la fiducia degli umili: “Padre (…), dacci oggi il nostro pane quotidiano” (Mt 6,11). L’uomo è incapace di darsi la vita da se stesso, egli si comprende solo a partire da Dio: è la relazione con Lui a dare consistenza alla nostra umanità e a rendere buona e giusta la nostra vita. Nel Padre nostro chiediamo che sia santificato il Suo nome, che venga il Suo regno, che si compia la Sua volontà. E’ anzitutto il primato di Dio che dobbiamo recuperare nel nostro mondo e nella nostra vita, perché è questo primato a permetterci di ritrovare la verità di ciò che siamo, ed è nel conoscere e seguire la volontà di Dio che troviamo il nostro vero bene. Dare tempo e spazio a Dio, perché sia il centro vitale della nostra esistenza.

Da dove partire, come dalla sorgente, per recuperare e riaffermare il primato di Dio? Dall’Eucaristia: qui Dio si fa così vicino da farsi nostro cibo, qui Egli si fa forza nel cammino spesso difficile, qui si fa presenza amica che trasforma. Già la Legge data per mezzo di Mosè veniva considerata come “pane del cielo”, grazie al quale Israele divenne il popolo di Dio, ma in Gesù la parola ultima e definitiva di Dio si fa carne, ci viene incontro come Persona. Egli, Parola eterna, è la vera manna, è il pane della vita (cfr Gv 6,32-35) e compiere le opere di Dio è credere in Lui (cfr Gv 6,28-29). Nell’Ultima Cena Gesù riassume tutta la sua esistenza in un gesto che si inscrive nella grande benedizione pasquale a Dio, gesto che Egli vive da Figlio come rendimento di grazie al Padre per il suo immenso amore. Gesù spezza il pane e lo condivide, ma con una profondità nuova, perché Egli dona se stesso. Prende il calice e lo condivide perché tutti ne possano bere, ma con questo gesto Egli dona la “nuova alleanza nel suo sangue”, dona se stesso. Gesù anticipa l’atto di amore supremo, in obbedienza alla volontà del Padre: il sacrificio della Croce. La vita gli sarà tolta sulla Croce, ma già ora Egli la offre da se stesso. Così la morte di Cristo non è ridotta ad un’esecuzione violenta, ma è trasformata da Lui in un libero atto d’amore, di autodonazione, che attraversa vittoriosamente la stessa morte e ribadisce la bontà della creazione uscita dalle mani di Dio, umiliata dal peccato e finalmente redenta. Questo immenso dono è a noi accessibile nel Sacramento dell’Eucaristia: Dio si dona a noi, per aprire la nostra esistenza a Lui, per coinvolgerla nel mistero di amore della Croce, per renderla partecipe del mistero eterno da cui proveniamo e per anticipare la nuova condizione della vita piena in Dio, in attesa della quale viviamo. Ma che cosa comporta per la nostra vita quotidiana questo partire dall’Eucaristia per riaffermare il primato di Dio? La comunione eucaristica, cari amici, ci strappa dal nostro individualismo, ci comunica lo spirito del Cristo morto e risorto, ci conforma a Lui; ci unisce intimamente ai fratelli in quel mistero di comunione che è la Chiesa, dove l’unico Pane fa dei molti un solo corpo (cfr 1 Cor 10,17), realizzando la preghiera della comunità cristiana delle origini riportata nel libro della Didaché: “Come questo pane spezzato era sparso sui colli e raccolto divenne una cosa sola, così la tua Chiesa dai confini della terra venga radunata nel tuo Regno” (IX, 4). L’Eucaristia sostiene e trasforma l’intera vita quotidiana. Come ricordavo nella mia prima Enciclica, “nella comunione eucaristica è contenuto l’essere amati e l’amare a propria volta gli altri”, per cui “un’Eucaristia che non si traduca in amore concretamente praticato è in se stessa frammentata” (Deus caritas est, 14). La bimillenaria storia della Chiesa è costellata di santi e sante, la cui esistenza è segno eloquente di come proprio dalla comunione con il Signore, dall’Eucaristia nasca una nuova e intensa assunzione di responsabilità a tutti i livelli della vita comunitaria, nasca quindi uno sviluppo sociale positivo, che ha al centro la persona, specie quella povera, malata o disagiata. Nutrirsi di Cristo è la via per non restare estranei o indifferenti alle sorti dei fratelli, ma entrare nella stessa logica di amore e di dono del sacrificio della Croce; chi sa inginocchiarsi davanti all’Eucaristia, chi riceve il corpo del Signore non può non essere attento, nella trama ordinaria dei giorni, alle situazioni indegne dell’uomo, e sa piegarsi in prima persona sul bisognoso, sa spezzare il proprio pane con l’affamato, condividere l’acqua con l’assetato, rivestire chi è nudo, visitare l’ammalato e il carcerato (cfr Mt 25,34-36). In ogni persona saprà vedere quello stesso Signore che non ha esitato a dare tutto se stesso per noi e per la nostra salvezza. Una spiritualità eucaristica, allora, è vero antidoto all’individualismo e all’egoismo che spesso caratterizzano la vita quotidiana, porta alla riscoperta della gratuità, della centralità delle relazioni, a partire dalla famiglia, con particolare attenzione a lenire le ferite di quelle disgregate. Una spiritualità eucaristica è anima di una comunità ecclesiale che supera divisioni e contrapposizioni e valorizza le diversità di carismi e ministeri ponendoli a servizio dell’unità della Chiesa, della sua vitalità e della sua missione. Una spiritualità eucaristica è via per restituire dignità ai giorni dell’uomo e quindi al suo lavoro, nella ricerca della sua conciliazione con i tempi della festa e della famiglia e nell’impegno a superare l’incertezza del precariato e il problema della disoccupazione. Una spiritualità eucaristica ci aiuterà anche ad accostare le diverse forme di fragilità umana consapevoli che esse non offuscano il valore della persona, ma richiedono prossimità, accoglienza e aiuto. Dal Pane della vita trarrà vigore una rinnovata capacità educativa, attenta a testimoniare i valori fondamentali dell’esistenza, del sapere, del patrimonio spirituale e culturale; la sua vitalità ci farà abitare la città degli uomini con la disponibilità a spenderci nell’orizzonte del bene comune per la costruzione di una società più equa e fraterna. Cari amici, ripartiamo da questa terra marchigiana con la forza dell’Eucaristia in una costante osmosi tra il mistero che celebriamo e gli ambiti del nostro quotidiano. Non c’è nulla di autenticamente umano che non trovi nell’Eucaristia la forma adeguata per essere vissuto in pienezza: la vita quotidiana diventi dunque luogo del culto spirituale, per vivere in tutte le circostanze il primato di Dio, all’interno del rapporto con Cristo e come offerta al Padre (cfr Esort. ap. postsin. Sacramentum caritatis, 71). Sì, “non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (Mt 4,4): noi viviamo dell’obbedienza a questa parola, che è pane vivo, fino a consegnarci, come Pietro, con l’intelligenza dell’amore: “Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio” (Gv 6,68-69). Come la Vergine Maria, diventiamo anche noi “grembo” disponibile ad offrire Gesù all’uomo del nostro tempo, risvegliando il desiderio profondo di quella salvezza che viene soltanto da Lui. Buon cammino, con Cristo Pane di vita, a tutta la Chiesa che è in Italia!

24/09/11

Agape spirituale e fraterna a Cascia e Tolentino!!!!








A DEO GRACIAS!!!!!! in primis, poi uno particolare a P. Giuseppe che ci ha preparato questi giorni a Cascia in un'atmosfera di rilassamento e...rinvigoramento eccezionale!!! Anche il tempo è stato clemente, infatti siamo arrivato con acquazzone e grandine....ma all'indomani ci ha svegliato un sole stupendo!!!
E che dire delle ore passate ad ascoltare p. Ludovico Centra che ci ha proposto i primi 3 Comandamenti in modo inusuale ...ma molto coinvolgente, da lasciare in tutti noi un vero desiderio di saper sempre più approfondire ciò che si legge nella Sacra Scrittura, per noi stessi e per poterlo poi trasmettere agli altri, e testimoniare così la nostra Vera Cristianità!!!
La Santa Messa comunitaria....le lodi... i vespri...il rosario...le visite al santuario...l'ora di Adorazione con le suore che cantano come angeli...tutto ha contribuito a fare di questi giorni un ricordo bellissimo con il desiderio di ritornarci il prossimo anno...a Dio piacendo!!! Un grazie pure a p. Alipio Vicenti per l'accoglienza nella struttura agostiniana...meglio che in hotel a 5 stelle!!!! Insomma siamo stati "beatamente" bene in tutto!!! Poi al ritorno..."la ciliegina sulla torta"...la visita a Tolentino, al Santuario e alla tomba del caro S. Nicola, con altra accoglienza speciale degli agostiniani del luogo.
Ritorno perfetto....accompagnato solo dalla nostalgia di quel che avevamo lasciato!!!!

19/09/11

Contemplare Dio attraverso le realtà create!!!!!


Cerco il mio Dio nelle realtà visibili e materiali, e non lo trovo.
Cerco la sua essenza in me stesso, quasi dovesse essere del mio stesso genere, e neppure qui lo trovo.
Sento allora che Dio è qualcosa di superiore alla mia anima, perciò, per arrivare a Lui,"ho meditato su queste cose e ho effuso sopra di me la mia anima"!!!!!(salmo 41,5)

Come potrebbe la mia anima raggiungere ciò che va cercato sopra di lei, se non si effondesse al di sopra di se stessa???? Se rimanesse chiusa in sè, non vedrebbe nient'altro che se stessa, e vedendo sè non vedrebbe certo il suo Dio.

Ho tuttavia riflettuto sulla ricerca di Dio e, desiderando contemplare con l'intelletto le perfezioni invisibili di Dio attraverso le realtà create, ho effuso sopra di me la mia anima, e non mi resta più nulla da raggiungere se non il mio Dio.

Là infatti è la casa di Dio, sopra la mia anima; ivi egli abita, di lì mi guarda, di lì mi ha creato, di lì mi governa, di lì mi consiglia, di lì mi sprona, di lì mi chiama, di lì mi dirige, di lì mi guida, di lì mi conduce!!!!!
AMEN!!!!!

Signore, Tu sei la luce del mio cuore e il pane della mia anima. Tu sei la virtù che dimora nella mia mente e il luogo più profondo dei miei pensieri!!! Conf.1,13

S. AGOSTINO!!!!!!

18/09/11

Lo Spirito Santo geme per la nostra salvezza!!!!


Lo stesso Spirito intercede per noi con gemiti inesprimibili!!!!"

Come puoi tu gemere, o Spirito d'amore, mentre godi piena ed eterna beatitudine insieme al Padre e al Figlio???? Tu sei Dio, come è Dio il Figlio, come è Dio il Padre.......Non gemi dunque in te e presso di te, in quella Trinità, in quella beatitudine, in quella eterna essenza; ma....è in noi che gemi, perchè ci fai gemere.....: è così che ci fai sentire pellegrini quaggiù e ci insegni a sospirare verso la patria; e questo desiderio ci fa gemere.Chi si trova bene in questo mondo, o piuttosto crede di starvi bene, chi si diletta nei piaceri della carne, nell'abbondanza dei beni temporali e in una felicità illusoria, costui....non geme!!!Chi invece, sente l'oppressione di questa vita mortale e sa di essere esule da te, o Signore, e di non possedere ancora quella perpetua beatitudine che ci è stata promessa, ma di possederla solo nella speranza, in attesa di averla nella realtà piena.....: colui che sa tutto questo, geme. Fà, o Signore, che io gema per questo motivo, allora il mio gemito è buono: è lo Spirito che mi ha insegnato a gemere. Che io non gema a causa dell' infelicità terrena, o perchè bersagliato dalla sventura, o perchè afflitto da malattie.....Fà che io gema del gemito della colomba, che io gema per amor tuo, che io gema nello Spirito.

S. Agostino, in Io 6,2-

16/09/11

B. Vergine Maria Addolorata!!!!!



O beata Madre, davvero una spada trapassò la tua anima, altrimenti non avrebbe potuto trapassare la carne di tuo Figlio. Infatti dopo che il tuo Gesù, il Gesù di tutti, sì, ma specialmente tuo, emise l'ultimo respiro,... la crudele lancia che aperse il suo costato....non trapassò la sua anima, ma la tua.....La sua, ormai, non c'era più nel suo corpo: ma la tua non poteva esserne strappata. La forza del dolore penetrò la tua anima, cosicché noi ti consideriamo più che martire, avendo tu intimamente patito con lui nello spirito in maniera tale da superare perfino il patimento del corpo. Forse che non furono per te più che una spada, che ti trafissero e spaccarono l'anima e lo spirito, le parole di Lui: " Donna ecco tuo figlio?".....Quale scambio! Ti è dato Giovanni al posto di Gesù, il servo al posto del padrone, il discepolo in luogo del maestro, il figlio di Zebedeo al posto del Figlio di Dio, un semplice uomo invece del Vero Dio!!!!

S. Bernardo-

O Maria, ai piedi della croce del Signore, anche senza morire, meritasti la palma del martirio!
ALLELUYA!!!!!!!!

10/09/11

I Nuovi Novizi Agostiniani

Jan, Christian, e Riccardo

Provincia
Agostiniana D'Italia








Un ringraziamento mille volte al Signore che anche con la nostra famiglia Agostiniana D'Italia è molto, molto generoso con noi.

09/09/11

L'Amore da Una Mamma al Suo Figlio

Questa è una storia vera, è successo durante il grande terremoto in Giappone; i soccorritori sono andati casa per casa per vedere se ci sono ancora sopravvissuti dopo il terremoto e hanno trovato un corpo di una donna piegata coprendo qualcosa dal crollo della sua casa ed i soccorritori vedendo così senza vita si sono andati a vedere altre case se c'erano sopravvissuti ma uno dei soccorritori analizzando con la sua mente la posizione del corpo della donna è ritornato indietro e quando ha sollevato il corpo ha trovato il piccolo bambino di 3 mesi infagottato subito hanno chiamato il medico per controllare il bambino; è vivo e vegeto, ma una cosa molto commovente insieme al bambino hanno trovato un cellulare con un messaggio, con queste parole, "Se tu riesci a sopravvivere ricordati che ti amo".

02/09/11




Un'esperienza molto significativa che milioni di giovani credono della sana dottrina della Chiesa e soprattutto alla sacralità del matrimonio.

28/08/11

PARROCCHIA AGOSTINIANA IN FESTA!!!!!!


La Messa solenne (27-08-2011) della Solennità di Sant'Agostino
presieduta da

Mons. Giovanni De Vivo
Vescovo della Diocese di Pescia

....Eh si, grande festa nella nostra parrocchia in occasione delle ricorrenze di S. Monica e suo figlio S. Agostino. Con il Triduo e l'ora di Adorazione Solenne, tutti in parrocchia hanno partecipato con entusiasmo....anche se alcuni erano ancora in vacanza. Tutto è riuscito come predisposto: il primo giorno l'ora di Adorazione è stata guidata dei catechisti, il secondo dai giovani e ragazzi, il terzo dalla Compagnia del S.S. Sacramento e parrocchiani in genere, entusiasti delle belle letture di S. Agostino....che è un vero pozzo di sapienza, spiritualità ed eloquenza nei suoi numerossimi libri lasciatoci!!!!Ieri poi, festa di S. Monica si sono cantati i vespri con salmi e canti tutti intonati alla festa sua e di suo figlio Agostino, terminando con la S. Messa presieduta d
a Mons. Giovanni de Vivo con grande solennità. Tutti i nostri frati hanno concelebrato, ai quali si sono aggiunti due sacerdoti filippini amici di p. Nilo. Una celebrazione veramente toccante e partecipata con fede.


Un cuor solo e un'anima sola.....come dice S. Agostino, quando si vive insieme in unità di Spirito e d'Amore!!!
Perciò, per completare il tutto, gran agape fraterna....tutti a tavola per una cena deliziosa, terminata alla toscana.....contucci e vin santo!!!!!! Ottimo, ringraziamo il parroco e tutta la comunità dell'ospitalità!!!!

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S. Maria in Selva