04/02/13

Domande prof. M. Gronchi



Diocesi di Pescia Convegno nell'Anno della Fede 26 ottobre 2012
Diocesi di Pescia

Convegno Diocesano 2012-1013

Contributo alla riflessione sulle domande del prof. Gronchi

N.B. Importante è riascoltare la relazione che viene distribuita in tutte le forame e che può essere riprodotta nelle copie che si desiderano.
Certamente la relazione di Don Maurizio Gronchi ha obbligato a spostarsi e a riflettere su aspetti poco frequentati dalla maggior parte di noi e tuttavia importanti e alla fine seguiti con interesse. Si è creato l'interesse ad approfondire il tema di Gesù Cristo.
Domande relative al punto uno della Traccia per la discussione
1.      È pacifico per tutti i cristiani che la porta della fede sia rappresentata da Gesù Cristo, che ci apre alla conoscenza della vita divina, della Trinità?
2.      Non è che spesso si dà per scontata la conoscenza di Gesù Cristo?
3.      Quale conoscenza di Gesù Cristo viene acquisita nel catechismo e nella vita cristiana? La riteniamo una conoscenza adeguata o vi sono delle carenze più o meno vistose?
4.      La presentazione ai giovani di Cristo si limita al catechismo di preparazione ai sacramenti o si cerca un approfondimento nella loro crescita?
5.      Dono e mistero: la conoscenza di Cristo comporta una risposta personale. Di che tipo?

Domande relative al punto due della Traccia per la discussione
6.      Nella sua esposizione Don Maurizio Gronchi ha invitato a tenere distinte (non separate ) la divinità e l'umanità di Gesù.
7.      L'incarnazione: è il fatto centrale, il cardine del Cristianesimo. CCC, n. 463: "La fede nella reale incarnazione del Figlio di Dio è il segno distintivo della fede cristiana".
8.      Viene compresa dai cristiani la dirompente realtà della incarnazione? 1
9.      Nella catechesi e nella pietà è centrale questa verità dell'incarnazione?
10.  Umanità e divinità sono importanti anche per altre verità della vita cristiana: per es. la Chiesa. Vedi Lumen Gentium n. 8: "Per una non debole analogia essa [la Chiesa ] è paragonata al mistero del Verbo incarnato".
11.  L'incarnazione illumina anche i sacramenti ( la salvezza di Dio passa attraverso lo strumento umano e la materia del sacramento ).

Domande relative al punto tre della Traccia per la discussione
N.B. Riascoltare la parte della conversazione di Don Gronchi riguardante questa domanda
12.  Questa domanda ha proiettato l'assemblea su di una problematica che sfuggiva alla maggioranza degli ascoltatori. La domanda "Perchè Dio si è fatto uomo?" ha appassionato la teologia cristiana nel medioevo: "Se l'uomo non avesse peccato il Figlio di Dio non si sarebbe incarnato", dicevano normalmente i i teologi, con risposte differenti nel periodo patristico greco, ad esempio Sant'Atanasio: "Infatti il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio".
13.  Cristo si è incarnato solo per il peccato? O piuttosto è morto per il peccato?

Domande relative al punto quattro della Traccia per la discussione
14.  Gesù il Salvatore di tutti gli uomini, anche delle altre religioni. In che modo? (Confronta il documento conciliare Nostra Aetate n. 2 )
15.  Questa visione di Gesù salvatore di tutti gli uomini, quale atteggiamento richiede da parte nostra e quali conseguenze nella pratica della vita?

Traccia per la discussione - Credo in Gesù Cristo
1)   Differenze e somiglianze tra credenti e non credenti in Gesù

La soglia della fede ha davanti a sé una porta: Gesù Cristo (Gv 10,9). Sostare davanti a lui è la sfida, attraversarla è dono e mistero.
Quali differente tra coloro che dicono di non credere in Gesù Cristo e quelli che dicono di credergli?

Per rispondere alla domanda, orientarsi attraverso i due interrogativi posti da Gesù:
—* «Chi dice la gente che io sia?» (Me 8,27) - Gesù nella letteratura, nell'arte, nel cinema, nella filosofia,
sui giornali, alla televisione, nel web.
—* «E voi chi dite che io sia?» (Me 8,29) - Gesù nelle Scritture sacre, nel Simbolo apostolico, nella liturgia, nella catechesi.
2)  Differenze e somiglianze tra Gesù Figlio di Dio e Dio Padre

Gesù è il Figlio di Dio, ovvero Dio Figlio. Eppure, molti, quando pensano a Dio, guardano alla sua assoluta trascendenza ed invisibilità; e quando pensano a Gesù, guardano soprattutto alla sua storicità ed umanità.
Come custodire l'identità divina di Gesù nella sua differenza filiale?
Come percepire insieme divinità e umanità di Gesù, sen^afar prevalere l'una sull'altra?

Per rispondere alla domanda, orientarsi attraverso il commento delle due espressioni di Gesù: —> «Chi ha visto me ha visto il Padre» (Gv 14,9) —> «il Padre è più grande di me» (Gv 14,28)
3)  Per quali ragioni Dio si è fatto uomo ed è morto e risorto?

I medioevali si domandavano: "Se Adamo non avesse peccato, Cristo si sarebbe incarnato?".
Molte persone considerano Gesù come solo un rimedio al peccato originale; eppure il Figlio «era in
principio» (Gv 1,1) e tutto è stato «fatto per mezzo di lui e in vista di lui» (Col 1,16).
Ci domandiamo: l'incarnatone è un progetto incondizionato della libertà di Dio, oppure dipende dal peccato umano?
Non è forse la morte in croce di Gesù a dipendere dalpeccato, piuttosto che la sua incarnazione?

Per rispondere alla questione, orientarsi riflettendo su due espressioni neotestamentarie: —► «Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16) —► «Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture» (1Cor 15,3)
4)  Gesù è il Salvatore di tutta l'umanità?

Alcuni dubitano che Gesù sia l'unico salvatore anche dei credenti di altre religioni. Come spiegare che esistono vie a Dio solo note, mediante le quali egli conduce l'umanità alla salvesga?

Riflettere sull'importante affermazione del concilio Vaticano II:
«Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo ad ogni uomo. [...] perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero pasquale» (Gaudium et spes n. 22).

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