Diocesi di Pescia
Convegno nell'Anno della Fede 26 ottobre 2012
Diocesi di Pescia
Convegno Diocesano
2012-1013
Contributo alla riflessione
sulle domande del prof. Gronchi
N.B. Importante è
riascoltare la relazione che viene distribuita in tutte le forame e che può
essere riprodotta nelle copie che si desiderano.
Certamente la relazione di Don Maurizio
Gronchi ha obbligato a spostarsi e a riflettere su aspetti poco frequentati
dalla maggior parte di noi e tuttavia importanti e alla fine seguiti con interesse.
Si è creato l'interesse ad approfondire il tema di Gesù Cristo.
Domande relative
al punto uno della Traccia per la discussione
1. È pacifico per tutti i
cristiani che la porta della fede sia rappresentata da Gesù Cristo, che ci apre
alla conoscenza della vita divina, della Trinità?
2. Non è che spesso si dà
per scontata la conoscenza di Gesù Cristo?
3. Quale conoscenza di
Gesù Cristo viene acquisita nel catechismo e nella vita cristiana? La riteniamo
una conoscenza adeguata o vi sono delle carenze più o meno vistose?
4. La presentazione ai
giovani di Cristo si limita al catechismo di preparazione ai sacramenti o si
cerca un approfondimento nella loro crescita?
5. Dono e mistero: la
conoscenza di Cristo comporta una risposta personale. Di che tipo?
Domande relative
al punto due della Traccia per la discussione
6.
Nella sua esposizione Don Maurizio Gronchi
ha invitato a tenere distinte (non separate ) la divinità e l'umanità di Gesù.
7.
L'incarnazione: è il fatto centrale, il
cardine del Cristianesimo. CCC, n. 463: "La fede nella reale incarnazione del Figlio di Dio è il segno
distintivo della fede cristiana".
8.
Viene compresa dai cristiani la dirompente
realtà della incarnazione? 1
9. Nella catechesi e
nella pietà è centrale questa verità dell'incarnazione?
10. Umanità e divinità
sono importanti anche per altre verità della vita cristiana: per es. la Chiesa.
Vedi Lumen Gentium n. 8: "Per una non debole analogia essa [la Chiesa ] è
paragonata al mistero del Verbo incarnato".
11. L'incarnazione
illumina anche i sacramenti ( la salvezza di Dio passa attraverso lo strumento
umano e la materia del sacramento ).
Domande relative al punto tre della Traccia per la
discussione
N.B. Riascoltare la parte della conversazione di Don Gronchi
riguardante questa domanda
12. Questa domanda ha proiettato
l'assemblea su di una problematica che sfuggiva alla maggioranza degli
ascoltatori. La domanda "Perchè Dio si è fatto uomo?" ha appassionato
la teologia cristiana nel medioevo: "Se l'uomo non avesse peccato il
Figlio di Dio non si sarebbe incarnato", dicevano normalmente i i teologi,
con risposte differenti nel periodo patristico greco, ad esempio Sant'Atanasio:
"Infatti il Figlio di Dio si è fatto uomo per farci Dio".
13. Cristo si è incarnato
solo per il peccato? O piuttosto è morto per il peccato?
Domande relative al punto quattro della Traccia per la
discussione
14. Gesù il Salvatore di
tutti gli uomini, anche delle altre religioni. In che modo? (Confronta il
documento conciliare Nostra Aetate n. 2 )
15. Questa visione di Gesù
salvatore di tutti gli uomini, quale atteggiamento richiede da parte nostra e
quali conseguenze nella pratica della vita?
Traccia per la discussione - Credo in Gesù Cristo
1)
Differenze e
somiglianze tra credenti e non credenti in Gesù
La soglia della fede ha davanti a sé una porta: Gesù Cristo (Gv 10,9). Sostare davanti a
lui è la sfida, attraversarla è dono e mistero.
Quali differente tra
coloro che dicono di non credere in Gesù Cristo e quelli che dicono di
credergli?
Per rispondere alla
domanda, orientarsi attraverso i due interrogativi posti da Gesù:
—* «Chi dice la gente che io sia?» (Me 8,27) - Gesù nella
letteratura, nell'arte, nel cinema, nella filosofia,
sui giornali, alla
televisione, nel web.
—* «E voi chi dite
che io sia?» (Me 8,29)
- Gesù nelle Scritture sacre, nel Simbolo apostolico, nella liturgia, nella
catechesi.
2) Differenze e somiglianze tra Gesù Figlio di Dio e Dio Padre
Gesù è il Figlio
di Dio, ovvero Dio Figlio. Eppure, molti, quando pensano a Dio, guardano alla
sua assoluta trascendenza ed invisibilità; e quando pensano a Gesù, guardano
soprattutto alla sua storicità ed umanità.
Come custodire l'identità
divina di Gesù nella sua differenza filiale?
Come percepire insieme
divinità e umanità di Gesù, sen^afar prevalere l'una sull'altra?
Per rispondere
alla domanda, orientarsi attraverso il commento delle due espressioni di Gesù:
—> «Chi ha visto me ha visto il Padre» (Gv 14,9) —> «il Padre è più grande di me» (Gv 14,28)
3) Per quali ragioni Dio si è fatto uomo ed è morto e risorto?
I medioevali si domandavano: "Se Adamo non avesse
peccato, Cristo si sarebbe incarnato?".
Molte persone considerano
Gesù come solo un rimedio al peccato originale; eppure il Figlio «era in
principio» (Gv 1,1) e tutto è stato «fatto per mezzo di lui e in vista di
lui» (Col 1,16).
Ci domandiamo: l'incarnatone è un progetto incondizionato della libertà di
Dio, oppure dipende dal peccato umano?
Non è forse la morte in
croce di Gesù a dipendere dalpeccato, piuttosto che la sua incarnazione?
Per rispondere
alla questione, orientarsi riflettendo su due espressioni neotestamentarie: —► «Dio infatti ha tanto amato il mondo da
dare il suo Figlio unigenito» (Gv 3,16) —► «Cristo
morì per i nostri peccati secondo le Scritture» (1Cor
15,3)
4) Gesù è il Salvatore di tutta l'umanità?
Alcuni dubitano che Gesù sia l'unico salvatore anche dei
credenti di altre religioni. Come spiegare che
esistono vie a Dio solo note, mediante le quali egli conduce l'umanità alla
salvesga?
Riflettere sull'importante affermazione del concilio Vaticano
II:
«Con l'incarnazione il Figlio di Dio si è unito in certo modo
ad ogni uomo. [...] perciò dobbiamo ritenere che lo Spirito Santo dia a tutti
la possibilità di venire associati, nel modo che Dio conosce, al mistero
pasquale» (Gaudium et spes n. 22).
Nessun commento:
Posta un commento